Trenitalia e la fisica di Einstein: il tempo è relativo

Ogni tanto Trenitalia ci stupisce con tentativi di sembrare al servizio del cittadino e di essere attenta alla sua utenza.
Sincronizzazione temporale

Alcuni giorni fa in quel della stazione di Isernia c'era un simpatico signore che faceva delle interviste ai passeggeri in attesa del treno per Roma. Era un semplice questionario finalizzato ad individuare la tipologia dell'utente e per ottenere l'autorizzazione ad effettuare successivamente un'intervista telefonica sulla qualità del servizio. 
L'ultima domanda era la fascia oraria in cui si desiderava esere contattati telefonicamente.
Ma se ti ho indicato l'ultima fascia oraria (credo 18:00 - 21:00), ma perchè ricevo la telefonata alle ore 10:00 del mattino?
Viene il sospetto che per Trenitalia il tempo sia relativo e sia un piccolo dettaglio insignificante.
Il giorno del questionario il treno ovviamente portava 5 minuti di ritardo. Uno guarda il display luminoso e sullo sfondo vede l'orologio analogico. Il treno delle 20:36 viaggia con 5 minuti di ritardo, quindi alle 20:41 parte. Ma l'orologio analogico (quello con le lancette) ci informa che sono le 20:44.
Come faccio a leggere 20:44 alla stazione di Isernia, se in teoria sono già in viaggio verso Roma essendo partito alle 20:41?
Ora pochi e nessuno sospettano il diabolico marchingegno di Trenitalia per peggiorare la propria reputazione: ovvio che molti si stanno lamentando del fatto che i treni sono sempre in ritardo, ma che è impossibile quantificare realmente il ritardo.
Dove sta il problema? Il treno non ha più ritardo di quello annunciato dal display elettronico: è l'orologio analogico ad indicare un'ora sbagliata.
Infatti mi guardo l'orologio digitale personale, uno swatch, ed ecco che scopro che il treno è in realtà in perfetto ritardo.
Ma è così difficile sincronizzare gli orologi ed avere l'informazione certa sull'ora effettiva?

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